sabato 22 dicembre 2012

LA BATTAGLIA DI LEPANTO

Il nostro compagno Stralesso Ingandra, appassionato di storia e ancor più di battaglie storiche, ha spontaneamente fatto una ricerca sulla battaglia di Lepanto che volentieri pubblichiamo sul nostro blog, perchè chinque la possa leggere.

 

             La battaglia di Lepanto


Il contesto storico (fonte: battaglie nella storia)
Dopo il 1566, anno della morte del sultano Solimano il Magnifico, l’impero Ottomano si espande, riuscendo a strappare nel 1569 alla Serenissima, la Repubblica di Venezia, la roccaforte di Cipro, ultimo baluardo di difesa della cristianità contro il grande Impero. In questo stesso anno, il papato crea una Lega Santa, a cui aderiscono Spagna, Genova, Venezia e altri stati più o meno potenti. La flotta che risulta creata, è imponente. 206 galee, fornite in gran parte dalla Repubblica di Venezia, e 6 galeazze, tutte fornite dalla Serenissima. Alla Lega Santa si oppone la flotta turca, composta da 180 galee e un numero imprecisato di unità minori.

F. Guardi - Galeazza veneziana, museo storico navale di La Spezia


Gli schieramenti (fonte: Wikipedia)
Flotta cristiana 

ala destra: composta da 53 galee e 2 galeazze, al comando di Agostino Barbarigo; 

ala sinistra: composta da 50 galee e 2 galeazze, al comando di Gianandrea Doria; 

corpo centrale: composto da 58 galee e 2 galeazze, al comando di Don Giovanni D’Austria;  

retroguardia: 38 galee al comando di Don Alvaro de Bazan.

Flotta turca 

ala destra: composta da 60 galee, al comando di Mehmet Sulik Pascià;  

ala sinistra: composta da 61 galee, al comando di Uluch Alì; 

corpo centrale: composta da 87 galee, al comando di Mehmet Alì Pascià;  

retroguardia: 8 galee, al comando di Amuret Dragut Rais.


La battaglia (fonte: Battaglie nella storia)

 

Il 7 ottobre 1571 la flotta cristiana e quella turca sono disposte una di fronte all’altra. Verso mezzogiorno le due flotte giungono a tiro, e il centro turco punta contro l’ammiraglia cristiana, posta anch’essa al centro dello schieramento. Intanto però, le galeazze cristiane spazzano via qualunque cosa si trovino davanti, e creano il vuoto fra lo schieramento turco. L’ala destra turca attacca quella sinistra cristiana, la cui ammiraglia viene conquistata e liberata più volte nel corso della battaglia. Il suo comandante, Agostino Barbarigo, è il primo ammiraglio a dare la vita durante la battaglia. Il centro turco ha nel frattempo ingaggiato quello cristiano, e, mentre le galee turche attaccano quelle cristiane, sulle due ammiraglie si combatte corpo a corpo. L’ammiraglia cristiana sta per essere sopraffatta, ma arrivano le galee centrali, che hanno sbaragliato quelle turche lanciate loro contro dall’ammiraglio turco. A questo punto, il comandante turco del corpo centrale si toglie la vita per evitare la cattura. La lotta resta aperta fra il miglior turco dello schieramento, e il peggiore guerriero dello schieramento cristiano. Il turco riesce ad aprirsi un varco nello schieramento di destra, prende di spalle la galea ammiraglia dell’Ordine dei Cavalieri di Malta e ne uccide il comandante. A questo punto, le galee di Spagna piombano su quelle del turco, e queste, il cui comandante capisce di aver perso la partita, si ritirano guizzando fra le navi cristiane, che si avvicinavano pericolosamente. Dopo cinque ore d’intenso combattimento, il mare è coperto di cadaveri, rottami e feriti. Per i turchi, Lepanto è stata una cocente sconfitta, che ha portato loro la perdita di 20.000 uomini, tutti i comandanti, tranne uno, morti, 10.000 feriti e 8.000 prigionieri, oltre a 80 galee affondate e 117 catturate.  
Questa vittoria incrinò per la prima volta il mito dell'invincibilità della flotta turca e fu accolta in Europa con grande entusiasmo. L'Impero Ottomano tornò a minacciare pericolosamente gli stati europei cristiani, ma poi la sua presenza sui territori europei iniziò un lungo declino.


Antonio Danti - Battaglia di Lepanto - Biblioteca Vaticana

 


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