domenica 23 febbraio 2014

LA 3^B CONTRO IL BULLISMO - Riflessioni

NOI CONTRO I BULLI

Questa esperienza mi è stata d’aiuto, perché mi ha insegnato a reagire a questi atti e  andare a chiedere aiuto. Prima avevo paura di parlare, perché ho sempre pensato che nessuno mi avrebbe aiutato. Secondo me  tutti dovrebbero essere aiutati almeno da una persona per sapere di non essere soli.

A chi è vittima di bullismo vorrei consigliare di parlare e non tenere tutto dentro, perché da solo non puoi, ma insieme a noi sì! Per una volta nella mia vita sono riuscita a dire quello che penso anche se alla fine mi hanno attaccato, ma non mi importa, perché nessuno ha il diritto di insultarmi solo perché sono diversa.

E ricordate sempre “Se non ci fossero persone diverse non esisterebbe la perfezione”.

                                                                                              - Jessica Iskandar

Questa esperienza mi ha aiutato a capire che ci sono persone che subiscono atti di violenza e che il bullo a volte lo fa per sfogare la sua rabbia, forse perché ha avuto un’infanzia difficile, o aveva dei problemi che ci sono tutt’ora e che non sono scomparsi. Tutt’ora ci sono ragazzi che continuano a ferire senza rendersi conto del male che fanno.

Se sei un cyber bullo ti consiglio di smetterla, sai a volte una parola ferisce più di un gesto. Hey bulli ricordatevi che “insultando noi, non renderete migliore voi ”.

                                                                                                     - Giulia Curatolo 



Gli incontri che abbiamo svolto con il “Telefono azzurro”, sono stati molto interessanti ed è stato importante per la classe riflettere sul nostro rapporto d’amicizia e d’unione come gruppo classe.
Mi sono stati utili i consigli dati dalle esperte, ne farò tesoro anche in futuro.            - Davide Vigilante


I due incontri sono stati interessanti e mi hanno fatto riflettere, perché effettivamente i problemi di cui abbiamo parlato esistono e bisogna cercare di risolverli.
Penso di aver capito come bisogna comportarsi in determinate situazioni per far cessare le prese in giro di alcuni compagni.          -Ottavia Rotoli

Gli incontri  di “Telefono azzurro” sono stati divertenti e utili, perché mi hanno fatto riflettere sulla brutta situazione in cui si trovano alcuni ragazzi che sono vittime del bullismo. Io penso che  le persone che vedono quello che succede alle vittime, debbano aiutarle e non ridere .        -Tharindi Perera

Gli incontri con il “Telefono azzurro” sono stati molto belli e interessanti, perché abbiamo fatto un lavoro strutturato molto bene e perché mi ha fatto riflettere sulla situazione di alcuni ragazzi presi di mira dai bulli.
Questo laboratorio mi ha fatto capire che devo aiutare le persone prese di mira dai bulli e non farli sentire male ridendo quando li prendono in giro.         -Isa Piccione

Gli incontri con il “Telefono azzurro” sono stati interessanti e molto utili perché ci sono molte persone che soffrono per problemi di bullismo.
Grazie a questa esperienza, molti ragazzi  possono seguire i consigli emersi nel corso del laboratorio.              -Elea Marie Pineda.

Questo incontro è servito molto sia a me che alla classe; sono felice di questa esperienza vissuta con le operatrici del “Telefono azzurro”; credo che le persone che soffrono a causa del bullismo abbiano capito che prima o poi la verità viene sempre a galla.           -Giuseppe De Gaetano

I due incontri con il “Telefono azzurro” sono stati utili alla classe, perché ci sono alcune persone che sono vittime di bullismo. Il laboratorio è servito anche a fare ragionare ogni singola persona e credo che ora ognuno stia un po’ più attento a non prendere in giro gli altri.        -Laura Locatelli
Il laboratorio con il “Telefono azzurro” è stato molto interessante e coinvolgente, ci ha avvicinati molto sia come classe che come amici, sono sicuro che sia piaciuto a tutti, sia ai prof. che agli alunni. Le signore che ci hanno illustrato i bullismo in tutte le sue sfumature non ti permettevano di distrarti per i loro discorsi pertinenti facendo partecipare tutti senza escludere nessuno.        -Andrea Sabia

Il laboratorio sul bullismo con il ”Telefono Azzurro”  è stato molto interessante, perché ci ha fatto capire che  fare i bulli non fa bene a nessuno, anche al diretto interessato. Il lavoro svolto nei due incontri ha coinvolto tutti liberamente e durante  questi incontri abbiamo riflettuto sulle diverse forme di bullismo e le possibili azioni che condizionano la situazione. Le operatrici ci hanno fatto vedere dei video realizzati in alcune scuole, le quali hanno aderito al medesimo laboratorio da noi frequentato. I video sono stati commoventi e, in alcuni casi, il bullo/a ha capito che è brutto maltrattare amici, compagni e familiari.  Io sono contrario al bullismo: “ NO TO BULLYING,  I’M HAPPY!“ , ferma il bullismo PARLA ORA !        -Gara ad Arezzo

Il laboratorio sul bullismo è stato bello e interessante e ci ha insegnato delle belle cose.
Nel primo incontro abbiamo ripreso gli argomenti di cui avevamo parlato l’anno precedente.Ci hanno fatto capire che il bullismo è una cosa molto brutta.
Sono stati due incontri molto utili per tutti!           -Lorenzo De Lucia

Gli incontri del laboratorio sul bullismo sono serviti  molto per avere una classe più unita, soprattutto perché è stato divertente e contemporaneamente molto interessante.
Un’altra cosa importante è la riflessione su quello che subisce una vittima del bullo
e come si fa a diventare bulli e come si può aiutare a risolvere questa situazione.
Sono stati molto belli anche i video e “i giochi” fatti durante il laboratorio.    -GIORDANO BIANCHI

Il laboratorio sul bullismo mi è servito per capire che il bullo non deve essere appoggiato dalla maggioranza della classe, e la vittima deve essere sempre difesa. - NATASHA WIJESEKARA

Gli incontri con le esperte del “Telefono azzurro” sono stati molto interessanti e hanno fatto riflettere la classe sui nostri rapporti. E, cosa più importante, hanno contribuito a far conoscere problemi e difficoltà di tutti coloro che restano vittime del bullismo.           - ALESSANDRO STRINGA

Il laboratorio sul bullismo è stato molto interessante e utile perché è servito a farci riflettere sul nostro rapporto in classe, con gli amici e con le persone che non conosciamo.       - MATTEO BURLANDO

Gli incontri con il “Telefono azzurro” sono stati utili, perché ci hanno fatto capire chi sono i bulli e soprattutto quali sono le vittime che vengono sempre colpiti con il bullismo.
Con questo progetto abbiamo anche capito che tutti noi abbiamo una cosa in comune e nessuno di noi è diverso tra l’altro.
Grazie a questi due incontri abbiamo trovato il coraggio anche di dare i nostri consigli agli altri e ringrazio il TELEFONO AZZURRO perché ci ha insegnato queste cose molto Utili.
Quindi  non abbiate paura di dire quello che vi sta succedendo in questo momento.  PARLA ORA”     -Joas Klem Y. Gutierrez

Il laboratorio con il "Telefono Azzurro" è stato molto utile, perché ci ha fatto capire che fare il bullo non dà piacere agli altri, e abbiamo anche capito che tenere tutto dentro non aiuterà a risolvere tutti i propri problemi. Quindi se una persona si comporta da Bullo con te, abbi il coraggio di dirlo a una persona adulta. “PARLA ORA”.             - Han Zhou Miao
Gli incontri con il “Telefono azzurro” mi sono piaciuti molto, perché abbiamo lavorato in gruppi e abbiamo visto dei filmati che ti facevano ragionare sul fatto che il bullismo si può sconfiggere isolando i prepotenti e poi dicendo ai genitori o ai prof o agli amici quello che ti succede e poi ascoltare la musica è stato molto piacevole.      - Mattia George Brown 

L’incontro con il “Telefono azzurro” è stato noioso, perchè sapevo già le cose che ci hanno detto e non mi interessava più di tanto.                  - Loris Convertini

Il laboratorio con il “Telefono azzurro” è stato interessante e utile per me e mi ha fatto riflettere su molte cose come non prendere in giro i compagni e avere un buon rapporto tra compagni di classe.           -Jeanpierre Pena

Gli incontri con il “Telefono azzurro” sono stati interessanti, secondo me sono serviti molto, perché in classe ci sono dei ragazzi che soffrono a causa del bullismo e ci è servito per capire che non si dovrebbe appoggiare il bullo, ma  aiutare chi è in difficoltà.
- Yu Jonathan

Il laboratorio sul bullismo è stato interessante. Mi è sembrato utile, perchè dopo il lavoro la classe è diventata più unita.    - Andrea Bollani

 

venerdì 14 febbraio 2014

LA 3^B CONTRO IL BULLISMO -Primo incontro



 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOI CONTRO I BULLI


 


Le ultime due ore di martedì 21 la professoressa Brandi ci ha 
fatto la sorpresa di far partecipare la classe a un laboratorio gestito da due operatrici del “TELEFONO AZZURRO” sui temi del bullismo.

Il Telefono Azzurro è un’associazione creata per aiutare i ragazzi con problemi. Già l’anno scorso avevamo partecipato ad un laboratorio su questi temi e quest’anno con le stesse persone abbiamo ripreso il filo del discorso. 

All’inizio abbiamo ricordato l’importanza dell’empatia, cioè della capacità di mettersi nei panni degli altri e “ripassato” i vari tipi di bullismo: diretto, indiretto e il cyber bullismo.

Il bullismo diretto consiste nel picchiare o insultare direttamente, faccia a faccia con la vittima.

Il bullismo indiretto, invece, consiste nell’escludere qualcuno da un gruppo e lasciarlo in disparte oppure parlargli dietro (inventando cose non vere su di lei o su di lui).

Il cyber bullismo è una forma di bullismo indiretto che utilizza i moderni strumenti informatici per mandare messaggi o email anonimi, insultando la vittima da un computer o da un telefono.

Le operatrici anche quest’anno hanno sottolineato che il diffondersi o meno di questo fenomeno può molto dipendere dall’atteggiamento che assumono le persone che assistono a questi episodi che possono aiutare o contrastare il bullo e il bullo è indirettamente aiutato anche da quelle persone che pur sapendo cosa succede non parlano.


SE SEI UN BULLO FERMATI, SE FAI PARTE DELLA MAGGIORANZA SILENZIOSA PARLA!!!!!




  Alla fine del primo incontro, per farci riflettere sui diversi sentimenti che si possono provare nelle situazioni di bullismo, ci hanno dato un cruciverba da compilare, ogni parola riguardava gli stati d’animo del bullo, della vittima, del gruppo e infine della maggioranza silenziosa.


a cura di Giulia Curatolo e Jessica Iskandar

LA 3^B CONTRO IL BULLISMO - Secondo incontro


 NOI CONTRO I BULLI



 Martedì 28 gennaio abbiamo avuto il secondo ed ultimo incontro del nostro laboratorio sul Bullismo.

Ci hanno proposto dei filmati che corrispondevano a situazioni di bullismo diretto e indiretto  su cui ci siamo confrontati

Abbiamo quindi riflettuto su quali erano le caratteristiche  che ci contraddistinguevano come gruppo classe e quali avrebbero potuto essere gli obiettivi che ci potevamo dare per vivere meglio con i nostri compagni. Ci hanno poi consegnato un foglio dove poter scrivere 3 cose che potrebbero far star meglio la classe. Anonimamente tutti hanno scritto quello che desideravano per avere un clima di classe migliore ed è risultato che più di metà di noi ragazzi voleva MENO PRESE IN GIRO
Successivamente, divisi in 4 gruppi, abbiamo provato a trovare degli slogan contro il bullismo, per esempio :

“ FERMA IL BULLISMO, PARLA ORA! ”
  “ BASTA IL BULLISMO, VIVA LA VITA! ”
Più  BULLI, Più TRISTEZZA ”
“ NO AL BULLISMO, Sì ALL’AMICIZIA ”

Dopo aver inventato gli slogan ogni gruppo ha provato a mettersi al posto del bullo, della vittima e della maggioranza silenziosa e a trovare soluzioni per far cessare questi atti di violenza.


a cura di Giulia Curatolo e Jessica Iskandar



AUTOBIOGRAFIA - Un episodio rivelatore 4



UN EPISODIO RIVELATORE

Nell’armadio della camera da letto trovai un album di foto molto vecchie.
Girai le pagine molto lentamente, sorrisi per tutti i ricordi che mi tornavano alla mente.
Poi vidi questa foto, rimasi a guardarla per molti minuti.
E’ stata scattata quando avevo 7 anni nelle Filippine.
Stavo cavalcando un cavallo per fare il giro della città.
La città si chiama Baguio ed è situata su una montagna.
Siamo andati li, per visitare i nostri parenti durante le vacanze estive.
Ero magra e bassa. Avevo i capelli sciolti. Sorridevo ed ero anche molto imbarazzata, perché tutti i turisti e alcuni abitanti della città mi stavano fissando.
Mi ricordo benissimo l’episodio: appena siamo arrivati a Baguio abbiamo fatto la spesa per preparare il pranzo e siamo andati in un posto dove c’erano cavalli di vario tipo.. alti, bassi, neri, marroni, bianchi ecc..
Mio papà ha scelto per me, perché io ero occupata a mangiare il mio panino al prosciutto.
Quando finii, i miei genitori mi fecero salire e iniziai a preoccuparmi.
Dopo un po’ arrivò un signore che guidò il cavallo.
Ognuno, in famiglia, aveva un cavallo.
Andavamo tutti insieme con la stessa velocità, finché il mio cavallo iniziò a fare i suoi bisogni in strada.
Io ero molto imbarazzata e infastidita perché ero l’ultima e ho dovuto aspettare che esso finisse.
Nonostante il disappunto per il comportamento del mio cavallo, è stata una bellissima esperienza, che mi piacerebbe ripetere.
                                                         Elea Marie Pineda.

AUTOBIOGRAFIA Un episodio rivelatore 3



UN EPISODIO RIVELATORE

Mentre stavo cercando una foto per la verifica di antologia, ne ho trovata una dentro un album che mi ha fatto tornare in mente un bel ricordo. Questa foto è stata scattata il 21 luglio del 2007.
Era la sera in cui avevo festeggiato il mio settimo compleanno ed ero a Marsala a casa di mia zia Mariella. Nell’immagine stavo mangiando un arancino, una fetta di pizza e una focaccia al ragù.
Avevo 7 anni appena compiuti, ero molto magro e abbastanza alto e poi portavo i  capelli a caschetto senza il ciuffo biondo. Stavo sorridendo e avevo la bocca sporca di sugo.
Ricordo molto bene che in quella serata ero felicissimo, perché la mattina ero andato al mare e di pomeriggio avevo giocato a calcio con mio cugino e con i suoi amici Alex, Davide, Simone e Salvatore e ovviamente ero felice anche perché era il mio compleanno ed ero impaziente di aprire i regali davanti ai nonni, agli amici e ai miei adorati zii.
Quando ieri sera ho visto questa foto, ho provato nostalgia per quei momenti passati giù in Sicilia e sinceramente anche invidia per il fisico che avevo prima. Ogni anno quando vado giù in Sicilia festeggio il mio compleanno e mi diverto sempre di più. 
Isa Piccione

lunedì 3 febbraio 2014

AUTOBIOGRAFIA - Un episodio rivelatore 2


Un episodio rivelatore


Ieri sera, quando stavo guardando le nostre foto sul computer, questa mi ha colpito tantissimo.

è stata scattata quando eravamo all’aeroporto di Malpensa e stavamo aspettando che ci arrivassero le valigie. Ero con mio fratello. Avevamo molto freddo, perché non eravamo abituati al clima di questi luoghi. Nella foto avevo 10 anni, ero magra e alta come adesso e sorridevo. Ero felice perché eravamo arrivati in Italia senza nessun problema, ero anche eccitata e curiosa di vedere la nostra casa e com’era fatta l’Italia.
Prima della partenza, mi ricordo ancora quando mia mamma ci aveva chiamato dicendo che i nostri documenti erano già pronti e fra un mese saremmo dovuti partire. Non sapevo che emozione provavo, ero molto triste perché avevo paura di lasciare i miei amici e gli studi e allo stesso tempo ero anche felice, perché non vedevo l’ora di rivedere mia mamma e di abbracciarla. Ero confusa e incerta se andare o no, ma alla fine avevo accettato questa opportunità. Non mi pento di aver accettato questa possibilità di venire in Italia. Sono felicissima, perché qui ho incontrato delle persone meravigliose e ho imparato una lingua straniera. Ho visto delle cose nuove, come la neve. Le case qui sono più piccole e anche le scuole sono diverse: nelle Filippine ero abituata a lavorare in classi con 35 persone, invece qui ce ne sono di meno.

Mi ricordo anche che quando andavo a scuola là indossavo la divisa, invece qui non la metto. Ho un po’di nostalgia, perché mi mancano i miei amici e parenti che vivono nelle Filippine e mi manca  andare a casa di mia nonna ogni sabato.

Spero di fare un mese di vacanze nelle Filippine quest’estate.. Sarebbe bello rivedere tutti i miei amici, la mia vecchia scuola, i miei parenti..TUTTO.



Ashley Lantin

domenica 2 febbraio 2014

AUTOBIOGRAFIA - Un episodio rivelatore 1

Durante le lezioni di antologia abbiamo letto alcuni brani autobiografici ed abbiamo individuato le caratteristiche di queto tipo di testo. poi ci siamo messi alla prova ed abbiamo provato a produrre noi qualche teato autobiografico a partire dal ricordo suscitato in noi da qualche vecchia foto. Ecco alcuni risultati.


UN EPISODIO RIVELATORE.

L’altro giorno ho ritrovato una foto che conservo nel mio cassetto da tre anni.
Ricordo che ero in Sri Lanka e frequentavo la seconda elementare. Non so il perchè, ma ero antipatica a tutti gli insegnanti che cercavano in ogni modo di castigarmi.
Con i compagni non andava tanto bene e spesso ero esclusa da ogni gruppo, perché ero antipatica.
Questa era la versione  dei miei compagni su di me, ma io non ero veramente così.
Cercavo di fare amicizia facendo battute, che non provocavano le loro risate.
Un giorno una maestra mi scelse per partecipare al concorso “La dea più bella della scuola”.
Io sinceramente non ero tanto felice dell’idea, dato che dovevamo ballare, ma ci andai lo stesso.
All’inizio della festa mi ero vestita di verde come tutte le bambine della scuola, poi chiamarono le partecipanti che dovevano indossare un altro vestito.
Quando toccava a me non andai a cambiarmi, perché non sapevo che dovevo portare in un altro abito. Senza cambiarmi salii sul palco, che era all’aperto, pronta per ballare.
Pensavo che era la mia fine, perché, oltre a non aver portato un ricambio, non sapevo neanche cosa ballare. Quando partì la musica, invece di danzare iniziai a parlare e la gente si mise a ridere.
Ricordo che ero molto chiacchierona e sul palco raccontai tutti i segreti, anche dove mia madre nascondeva i soldi e i gioielli.
Per fortuna il giorno dopo non arrivarono i ladri.
Mia madre era preoccupata, mi raggiunse subito e mi disse che non dovevo più farlo, ma mi propose di scattare una foto con due bambine che erano le figlie delle sue amiche.
Anche se non avevo vinto il concorso, ero felice perché finalmente avevo fatto ridere tutti, e non mi pento di ciò che ho fatto quel giorno, anzi lo rifarei anche per cento volte.
                                                                                     
                                                                                             Natasha Wijesekara  


 

GOAL -Il film


Il film, girato da Danny  Cannon nel 2005, racconta una storia che si svolge ai giorni nostri, prima in California e poi a Londra, e, siccome l’argomento principale è il calcio, molte scene sono girate negli stadi.

In questo periodo con l’insegnante di italiano stiamo parlando delle scelte future e stiamo riflettendo sui  nostri progetti, le nostre doti e difficoltà. Per questo abbiamo visto un film “Goal”, che parla di un ragazzo che sogna di diventare un calciatore, e,superando molti ostacoli e anche con vari colpi di fortuna, raggiunge il suo obbiettivo.

Il protagonista, Santiago Munez, è un ragazzo messicano che vive clandestinamente in California. è un fenomeno nel gioco del calcio e viene notato da un osservatore di nome Glen che lo invita a fare un provino per il New Castlel United, squandra inglese molto famosa.
Il padre lo ostacola perché non 
crede nelle sue capacità, addirittura ruba i soldi che Santiago ha guadagnato faticosamente; la nonna, per fortuna, gli regala un biglietto per raggiungere il Messico e da lì recarsi a Londra. Qui il ragazzo deve superare il provino, ma non ci riesce perché non è abituato a giocare sul terreno fangoso. Grazie a Glen, ha la possibilità di fare un mese di prova; alla sua prima partita pero Santiago non riesce a giocare, perché gli   volontariamente l’inalatore contro l’asma. Il ragazzo viene escluso dalla squadra, ma quando l’allenatore scopre, attraverso Harris, che lui è asmatico lo riamette nel team. Santiago gioca la finale di campionato contro il Liverpool facendo un goal e portando la sua squadra in Uefa Champions Leug.
hanno rotto

Santiago è un ragazzo gentile e calmo perché anche quando gli fanno dei dispetti non si arrabbia e non reagisce. La  sua caratteristica fondamentale è la sua forza nel superare gli ostacoli e nell’ abbattere  le sue difficoltà. Però è anche molto sensibile, infatti soffre per il tradimento del padre, e si commuove quando scopre che lui aveva assistito a una sua partita. Glen è un uomo generoso, perché dà a Santiago la possibilità di fare il provino e lo aiuta in ogni modo, perché capisce che il ragazzo è solo e non ha nessuno appoggio oltre al lui
Harris è un calciatore già famoso che diventa  amico del protagonista; apparentemente è un tipo molto superficiale, amante della discoteca ed è sempre in ritardo; rischia di cacciare nei guai Santiago e se stesso. Però quando Santiago ha bisogno di lui Harris lo aiuta e  gli dimostra il suo affetto e la sua amicizia.
Il film mi è piaciuto molto per vari motivi: innanzi tutto perché amo il calcio, si vedevano molte partite e azioni da goal e anche giocatori famosi come Zidane; poi
perché la vicenda è bella e interessante, con molti colpi di scena; infine, perché il protagonista riesce a realizzare il suo sogno.

a cura di Mattia Brown